lunedì 16 luglio 2007

TRASPARENZA

Un’alba soffocata dalla nebbia copre Venezia addormentata.
I fanali, ancora accesi,
riflettono una luce opaca nei campielli e nelle calli umidi e lucidi.
La nebbia come fumo grigio, vaporoso, scivola sui canali
e lo sciabordio dell’acqua, che batte sulle rive,
emette una musica vibrante come le corde di un’arpa.
Una barca, sospinta dal remo del vogatore,
oscilla leggera nello specchio bronzeo della laguna.
Un orologio batte le ore e l’eco di una campana lontana
chiama i fedeli alla prima messa.
I gabbiani volano bassi, si posano sull’acqua cheta alla ricerca
della colazione mattutina.
Venezia lentamente si sveglia …..
I fanali si spengono, il netturbino spazza le strade,
le calli risuonano di passi frettolosi,
i bar aprono e il profumo del caffè inonda l’aria.
Ma la nebbia rimane.
Un velo trasparente la copre e nella luce grigia dell’alba nascente
Venezia affascinante misteriosa, distesa nel suo trono galleggiante
E cullata dallo sciacquio dell’onda, ascolta e tace.

Giovanna Salmasi
Venezia 2001

1 commento:

giuliano ha detto...

Questi versi mi trasmettono sensibilità, malinconia, e l'amore che che porti alla tua Venezia. Molto belli!
Giuliano