Vogo in laguna ricercando la pace.
Le braccia stanche di fatica onesta.
da remi amici trovano la spinta.
La barca va accarezzando l’onda.
Vado per “ghebi” fra barene e valli
Colme di pesce e voli di garzette
Fra isolette sorte dalle acque,
di Venere e Nettuno eterno bacio.
Case di pescatori ridipinte
rubando i bei colori alla natura
fra loro vicine e strette a un campanile
che dà coraggio a questa gente buona.
Gente che s’arrabbata e che si ingegna,
uomini schietti, donne di una volta,
i vecchi che ricuciono la rete
di vita avara, giocano i bambini.
Voli di ali bianche fan ricami
che uniscono all’acqua i blu del cielo,
danzando sulle note di una canta
di canne di palù mosse dal vento.
Il sol tramonta illuminando ancora
le cupole di antiche civiltà.
Gonfia di vento e sole, silenziosa,
scivola una vela verso il mar.
Chissà che possa andare in altri lidi
portando l’armonia della natura
della laguna nostra, e cortesia
di stirpe antica, simbolo di pace
Aldo Purisiol detto “toni rioda” 3 marzo 1991